I Train To Roots presentano il singolo Gaza, anteprima di quello che sarà il loro ottavo album. Un brano che nasce dalla necessità di parteggiare, di prendere una posizione netta e non ambigua nei confronti del massacro di civili che è in corso nella striscia di Gaza e non solo.

Il testo prende ispirazione da una poesia del poeta Peppino Mereu, pubblicata verso la fine dell’800 dal titolo Nanneddu Meu, un canto di protesta in cui, in forma di lettera ad un amico, Mereu denuncia lo stato di miseria e oppressione in cui versavano gli strati sociali più bassi verso la fine dell’Ottocento in Sardegna. Nanneddu diventa Muhammeddu e lo scenario della miseria e del popolo oppresso si trasferisce nella Palestina di questo nuovo millennio. A più di 100 anni dalla pubblicazione della poesia, purtroppo, gli stessi versi che descrivevano lo stato di oppressione in cui versava la Sardegna possono essere riportati al popolo palestinese.

Registrato in modalità analogica presso il Roble Factory Studio, il brano presenta sonorità elettroniche come l’utilizzo dei synth analogici e un drum pattern molto urban.

Questo singolo segna anche l’inizio della collaborazione dei Train To Roots con la storica etichetta napoletana Phonotype, la prima etichetta discografica in Italia e una delle prime al mondo, con un patrimonio culturale unico di oltre 100 anni di musica. Nelle parole di Nicola Tranquillo, socio della label, “Napoli non si lascia intimidire e vuole dimostrare il suo rifiuto nei confronti del silenzio di fronte a quanto accade in Palestina. Abituati all’incontro, all’accoglienza, al dialogo, siamo convinti che il mare unisca, e anche per questo vogliamo affidare all’incontro tra Napoli e il reggae made in Sardegna dei Train To Roots il nostro messaggio”.

Gaza è disponibile sulle piattaforme digitali ed esce anche in formato 7 pollici insieme ad un altro singolo della band ska/rock napoletana Bisca.