La giovane reggae band friulana The Young Tree pubblica il primo singolo, Every Man, dedicandolo ai migranti, proprio il giorno dopo la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.
Al brano, anticipazione di Seed, album d’esordio che uscirà il 18 ottobre, ha partecipato un artista storico del panorama reggae italiano, Bunna, leader degli Africa Unite.
Il singolo vuole essere una sorta di denuncia contro una nuova generazione che ha perso ogni contatto con la realtà socio-politica venutasi a creare negli ultimi venti anni. “L’arroganza e la prospettiva del tutto artefatta da un benessere ormai dovuto a prescindere da tutto, fanno sì che il giudizio e la condanna siano opera facile, archiviando il fenomeno dell’immigrazione come un disturbo, un pericolo, una minaccia. – commenta la band – Si è perso il senso delle cose, il senso di comunità planetaria nonché la legge universale di causa-effetto, per cui oggi assistiamo al più grande fenomeno di spostamenti di massa di povere anime disposte a tutto per poter lasciare il proprio paese di miseria e guerra attraverso lunghi e dolorosi viaggi fatti di depredazioni e violenze di ogni genere”.
“Chi decide se nascere qui o dall’altra parte?” dice saggiamente Bunna, che offre un suo prezioso spunto/intervento all’interno del brano.
Every Man allora sposta l’attenzione sul concetto che “migranti” lo siamo tutti e la vita è il viaggio attraverso cui ci viene data la possibilità di liberare le nostre menti dalla vera schiavitù. Nessuno escluso… Every man, appunto.
Il video è stato diretto da Luca Bragagnolo.